mercoledì 3 ottobre 2007

Appello alla Comunità Europea

Gentili Sig.re e Sig.ri, Ci giungono richieste di aiuto dai 600 eritrei detenuti nel carcere di Misratah da 1anno 4 mesi, 5 donne incinte, 60 bambini alcuni nati dentro la struttura carceraria, in condizioni igenico sanitari pessime, tanti di loro si stano ammalando di tbc, e malattie della pelle, infezioni per le donne costrette a partorire nel carcere assistite solamente da altre detenute come loro, totale assenza di assistenza medica, bambini con problemi nel apparato respiratorio, con tendenza asmatici.Ce scarssita di acqua pottabile, 3 barili di acqua per 600 persone.Ultimamente si parla di altri 160 eritrei che verrano portati nel carcere di Misratah, questo voldire che agravera la situazione di vivibilità che ha già superato il limite, risultato varie persone amalate, cattivi odori, di notte fredo dato che si dorme nel pavimento.Chiedono l' intervento della Comunità Europea, a finché faccia pressione sul governo libico per liberare queste persone, tutti sono richiedenti asilo politico, ma sul posto non ci sono organizzazioni o ambasciate dei paesi Europei dove presentare la richiesta di asilo politico.Il tentativo dell'UNHCR di spingere che i paesi europei concedano visto di ingresso regolare per richiedenti asilo politico, attendiamo speranzzosi, che la lotta all'ingresso di clandestini comprenda anche canali regolari di ingresso dei richiedenti asilo politico. Ciò che stanno vivendo loro in totale violazioni dei diritti umani e civili, frutto anche della politica di esternazlizazione dei confini dell'Europa, senza offrire alternative per chi fugge da dittature come quella dell'Eritrea oggi, in fatti lunica colpa di queste 600 persone detenute in carcere nella località di Misratah, e quello di essere fuggiti dalla dittatura eritrea.Chiediamo al governo Italiano di adoperarsi per una soluzione positiva, di questi cittadini eritrei in carcerati in Libia. Mussie Zerai agenzia_habeshia@yahoo.it

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