giovedì 22 ottobre 2009

Bruxelles vara nuove misure, procedura unica europea su asilo

Ue, stop a differenze nei 27 per rifugiati BRUXELLES - Tutti gli Stati Ue dovrebbero applicare la stessa procedura per coloro che chiedono asilo perché perseguitati nei loro paesi d'origine. Le grandi differenze ancora esistenti nei 27, secondo Bruxelles, dovrebbero terminare al massimo entro il 2012 grazie all'applicazione di un pacchetto di misure varato oggi dall'eurogoverno. Un somalo che sbarca sulle coste della Grecia attualmente non beneficia delle stesse opportunità del suo compagno che invece approda a Malta, così come per un ceceno non è indifferente se arriva in Austria o in Slovacchia. "I richiedenti asilo devono poter avere la stessa opportunità di essere accettati o rifiutati in tutti i paesi Ue", ha spiegato il commissario Ue alla giustizia, libertà e sicurezza Jacques Barrot. L'asilo resta un punto nero per l'Ue, ritenuta poco generosa nell'accoglienza. Su 121 mila domande di ospitalità avanzate dall'Alto commissario Onu per i rifugiati nel 2008, ad esempio, gli europei hanno preso in carico solo 4.378 persone contro 60 mila degli Usa. Grazie alle nuove norme Ue, sarà introdotto un periodo di sei mesi come limite di tempo entro il quale le procedure di asilo devono essere completate, con un periodo transitorio di tre anni per consentire agli Stati di adeguarsi. Saranno inoltre semplificate le procedure e migliorate quelle rivolte in particolare alle persone più vulnerabili, come le vittime di torture o i minori non accompagnati. Nell'armonizzazione delle regole, si punta anche a facilitare l'accesso dei rifugiati alla protezione sociale, alle cure per la salute e al mercato del lavoro. Secondo Eurostat, nel 2008 coloro che hanno chiesto asilo nell'Ue sono stati 240 mila, con al primo posto gli iracheni seguiti dai russi. Migliorare e chiarire le regole per accoglierli, secondo Barrot, serve "ad offrire loro protezione ma al tempo stesso a combattere gli abusi", sbarrando la strada agli scafisti perché "non è accettabile che ci siano persone che rischiano la vita su imbarcazioni di fortuna sperando di ottenere poi lo status di rifugiato". Migliorare le regole potrà condurre anche ad una più equa ripartizione dei rifugiati nei diversi Stati Ue per venire incontro a quei paesi che per la loro situazione geografica - Italia, Spagna, Grecia e Malta - hanno un numero di domande nettamente superiore agli altri.

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