martedì 20 ottobre 2009

Parole che non corispondono alla Verità.

Il ministro Maroni che afferma che in Libia ce il rispetto dei diritti umani, per giustificare il comportamento dell'italia che stringe accordi con un dittatore che sta al potere da 40 anni. Il ministro offende tutte quelle persone che sono state maltrattate in Libia. Le parole del ministro sono smentite dalle tante tesstimoninze documentate da diversi enti morali, giornalisti, associazioni. Il fatto che in Libia vìge un regime dittatoriale e un chiare segnale della totale assenza di libertà e diritti di un popolo. L'Italia di oggi però non riesce a distinguere una democrazia da una dittatura. L'unico capo di governo Europeo presnte a festegiare i 40 anni di dittatura in Liabia, segno che i diritti vangono molto meno degli affari. "Maroni: in Libia diritti umani garantiti 'La Libia garantisce i diritti umani' agli immigrati clandestini. Lo ha sostenuto il ministro dell'interno, Roberto Maroni, intervenendo ad un convegno sulla sicurezza urbana a Sacile, in provincia di Pordenone. Maroni, dopo aver ricordato che in base agli accordi con la Libia ci sono stati solo 1800 tentativi d'ingresso nel nostro Paese, dal 1' maggio al 30 settembre, contro i 18.800 dello stesso periodo dell'anno scorso, ha aggiunto che e' giusto occuparsi dei diritti umani dei circa 16 mila immigrati oggi parcheggiati sulle coste libiche (compresi gli 850 quelli respinti dall'Italia, in acque internazionali), ma che lo deve fare la comunita' internazionale, dall'Ue all'Onu, e non solo il nostro paese. 'Non possiamo farlo, si obietta, perche' la Libia non garantisce i diritti umani'. Ma questo non e' vero, secondo il titolare del Viminale. 'Io sono stato alcune volte in Libia - ha raccontato Maroni - e una volta ho temuto per la mia incolumita', quando un giorno entrando nel ministero dell'Interno, sono rimasto bloccato per 45 minuti nell'ascensore e ho pensato che qualcuno volesse... Quando sono uscito, il ministro libico mi ha addirittura preso in giro dicendomi che l'ascensore era di fabbricazione italiana. In Libia ho visitato i campi dove vengono trattenuti i clandestini e li ho visti anche in altri paesi europei e se devo essere sincero, non mi e' sembrato che i campi libici siano meno attrezzati di quelli di alcuni paesi europei'. Maroni ha fatto presente che 'questa obbiezione cade quando si scopre non solo che la Libia fa parte delle Nazioni Unite ma addirittura che l'attuale Presidente dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite e' un ambasciatore libico. Come si fa, quindi, ad affermare che la Libia non rispetta i diritti umani e nello stesso tempo accettare un rappresentante di questo Paese come presidente dell'assemblea che deve garantire questi diritti?'. L'accordo con la Libia, ha concluso Maroni, ha consentito una riduzione del 90% dell'immigrazione clandestina."

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