mercoledì 7 ottobre 2009

SINODO AFRICANO: VITA IMMIGRATI E’ SACRA E NON PRIVA DI VALORE

(AGI) - CdV, 7 ott. - “In Libia viviamo tutta la tragedia di questo fenomeno: venire in Libia per essere respinti dall’Europa”, ha aggiunto da parte sua il vicario apostolico di Tripoli, mons. Giovanni Innocenzo Martinelli. “L’immigrazione - ha affermato - e’ per molti una tragedia, soprattutto perche’ fatti oggetto di traffico, sfruttamento (le donne in particolare) e del disprezzo dei diritti umani. Sappiamo che nel continente africano vi sono piu’ di dieci milioni di sfollati, di migranti che cercano una patria, una terra di pace: il fenomeno di questo esodo rivela un volto d’ingiustizia e di crisi sociopolitica in Africa. Vi sono migliaia di immigrati che entrano in Libia ogni anno, provenienti dai paesi dell’Africa sub-sahariana”. Secondo il vescovo francescano, “la maggior parte di questi immigrati fugge dalla guerra e dalla poverta’ del proprio paese e arriva in Libia, dove cerca un lavoro per aiutare la famiglia oppure un modo per andare in Europa nella speranza di trovarvi una vita migliore e piu’ sicura. Molti di loro si sono lasciati ingannare dalle promesse di un lavoro ben retribuito e si trovano costretti a svolgere lavori mal pagati e pericolosi oppure non ne trovano affatto”. In Libia, “molte donne, fatte venire nel paese, sono costrette alla prostituzione e alla schiavitu’. Tutti gli immigrati illegali rischiano il carcere, la deportazione o, peggio ancora, non hanno accesso ne’ all’assistenza legale ne’ ai servizi sanitari: vi sono diversi centri di raccolta di tutti i clandestini, ma tutti coloro che si rivolgono al Centro di Servizio Sociale della Chiesa sono originari dell’Eritrea e della Nigeria, etiopi, sudanesi e congolesi: chiedo ai loro Pastori di non dimenticarli in questo esodo forzato”. Molti tra questi immigrati sono cattolici: ringraziamo il Signore - ha concluso mons. Martnelli - per la loro testimonianza cristiana. E’ una comunita’ che soffre, che cerca, precaria ma piena di gioia nell’espressione della fede. E che in un contesto sociale e religioso musulmano rende la Chiesa credibile e vive il dialogo della vita con molti musulmani. Sono la nostra Chiesa in Libia, pellegrina e straniera, luce di Gesu’ e sale per la gente che ci circonda”. (AGI)

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