giovedì 11 marzo 2010

ITALIA - Immigrazione, Commissario Onu per i diritti umani critica il 'pacchetto sicurezza'

Si e' detta 'preccupata' per le norme contenute nel pacchetto sicurezza varato dal Governo italiano l'Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Navi Pillay, parlando alla Commissione diritti umani del Senato. Nel mirino dell'Alto commissario in particolare l'aggravante di clandestinita', l'istituzione delle ronde, i militari in citta', le condizioni all'interno dei Cie (centri di identificazione ed espulsione. 'I migranti sono spesso percepiti come una minaccia alle comunita' esistenti ed in alcuni Paesi c'e' il rischio di tenere la migrazione all'interno dei confini della sicurezza. Si tratta di un approccio riduttivo che alimenta sfiducia e paura'. Ha quindi criticato l'istituzione delle ronde e la decisione di usare militari per la sicurezza delle citta'. 'Quando - ha sottolineato - vengono chiamate militari a presidiare le strade e volontari per la sicurezza si danno risposte molto visibili alla migrazione ma a soffrire e' la tutela dei diritti'. Inoltre, ha aggiunto, 'i politici devono astenersi da dichiarazioni discriminatorie nei confronti dei migranti'. 'E' responsabilita' delle autorita' pubblica - secondo Pillay - garantire che i migranti non siano attaccati e discriminati. Sono poi in corso inchieste sui fatti di Rosarno e sollecito le autorita' a portare i responsabili davanti alla giustizia e ad attuare plotiche di prevenzione di questi fenomeni'. Capitolo Cie. 'In base alle leggi internazionali - ha ricordato l'Alto Commmissario - la privazione della liberta' deve essere sempre l'ultima misura da applicare, serve una base giuridica per la detenzione. I migranti devono essere informati dei loro diritti e devono poter ricorrere contro l'illegalita' della detenzione'. Si e' quindi detta 'preoccupata per le condizioni all'interno dei Cie, in cui relazioni indicano la presenza di sovraffollamento e difficolta' di accesso a diritti di base'.

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