giovedì 3 giugno 2010

La classifica del «peggio del peggio». Affidereste i diritti umani a questi paesi?

«The worst of the worst», il peggio del peggio, è la lista dei paesi più repressivi del mondo stilata ogni anno da Freedom House. L'associazione americana, fondata da Eleanor Roosevelt dopo la Seconda guerra mondiale, ha presentato il rapporto con l'elenco dei peggiori violatori dei diritti umani del 2010. La top ten delle società meno libere del mondo comprende, a pari demerito, Birmania, Guinea equatoriale, Eritrea, Libia, Corea del Nord, Somalia, Sudan, Turkmenistan e Uzbekistan e il territorio occupato del Tibet. A parte una dittatura militare (Birmania) e un piccolo paese centraficano, il peggio del peggio è costituito da regimi comunisti, ex repubbliche sovietiche e paesi islamici. Freedom House ha aggiunto anche altri 8 paesi, più due territori occupati, capaci di simili negazioni dei diritti politici e civili: Bielorussia, Ciad, Cina, Cuba, Guinea, Laos, Arabia Saudita, Siria e Ossezia del sud e Sahara occidentale. Di nuovo, paesi comunisti, ex repubbliche sovietiche, paesi islamici e giunte militari. Freedom House segnala il peggio del peggio all'opinione pubblica mondiale e, soprattutto, alle istituzioni internazionali che si occupano di tutelare le libertà. Il problema è che quattro dei peggiori – Cina, Cuba, Libia e Arabia Saudita – siedono nel Consiglio dei diritti umani dell'Onu. Ed è una buona annata.

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