venerdì 15 ottobre 2010

I numeri sulla fame nel Pianeta Le mobilitazioni in tutto il mondo

Gran parte dei 925 milioni di affanati concentrati nell'Africa subsahariana, il 30% della popolazione. In Sierra Leone il 70% delle persone vive sotto della soglia di povertà. Nello Zambia la percentuale è del 68%. In India la fame colpisce il 48% dei bambini; Bangladesh il 46%, Madagascar il 42%, Eritrea 40%. di CARMINE SAVIANO ROMA - Vittime della mancanza di cibo. E di conflitti che cancellano ogni possibilità di sviluppo. Di disastri naturali che mettono fine a qualsiasi sogno di sopravvivenza. Di crisi finanziarie provocate dal cinismo speculativo. La quantità di affamati nel mondo fa paura, nonostante - dicono - sia in calo: secondo le ultime stime della Fao, ammontano a un sesto della popolazione mondiale, poco meno di un miliardo di persone. E' dedicata a loro la Giornata Mondiale dell'alimentazione, giunta alla sua nona edizione. Tante iniziative in Italia e in tutto il pianeta: dalla petizione online per pressare i governi alle tante attività che coinvolgono sportivi e uomini e donne del mondo dello spettacolo. Fino alla maratona prevista a Roma domenica (17 ottobre). Tutti "uniti contro la fame". I dati. Le cifre della Fao lasciano senza fiato. 925 milioni di affamati. Gran parte dei quali concentrati nell'Africa sub sahariana, dove il 30% della popolazione è vittima della fame. Con picchi in Sierra Leone dove il 70% vive al di sotto della soglia di povertà, e nello Zambia dove la percentuale è del 68%. Nei paesi sviluppati, o in via di sviluppo, non va molto meglio: il 16% delle persone non ha di che nutrirsi. E, molto spesso, a farne le spese sono i più deboli: in India la fame colpisce il 48% dei bambini al di sotto dei cinque anni, in Bangladesh il 46%, in Madagascar il 42%, in Eritrea il 40%. Le politiche vincenti. Nella Giornata Mondiale dell'alimentazione, c'è spazio anche per l'analisi delle politiche vincenti contro la fame. Ovvero di quelle dei paesi che, negli ultimi quindici anni, hanno migliorato, di molto, la propria situazione. In questo caso, i dati sono incoraggianti: 31 paesi, su 79 monitorati dalla Fao hanno registrato un calo significativo del numero delle persone sottonutrite. I denominatori comuni di questi successi sono quattro: la creazione di un ambiente favorevole per la crescita economica e il benessere; gli investimenti nel settore rurale; la difesa e il mantenimento dei i successi raggiunti; la pianificazione di un futuro sostenibile. Sul web. Pressare i governi. Raccogliere firme per far sentire il peso dell'opinione pubblica. E' l'obbiettivo di "1billionhungry. com", la petizione online lanciata dalla Fao. Attiva da più di un anno, ha già raggiunto un milione e centomila firme. E non solo: 1billionhungry è una campagna di mobilitazione fatta di video e documenti, condivisi sui maggiori social network da centinaia di migliaia di persone. E l'Italia è tra i paesi più attivi con quasi 70mila firme. Una corsa digitale per la solidarietà che vede in testa il Nepal con più di 140mila firme. Poi il Bangladesh con 125mila, il Brasile con 115mila e l'India con 70mila. Scarso il contributo dei paesi occidentali: 12mila le adesioni negli Stati Uniti, 4mila in Gran Bretagna, 3mila in Germania e solo mille in Russia. Run for food. Una maratona contro la fame. E' in programma a Roma, domenica 17 ottobre, nell'ambito delle iniziative italiane per la Giornata mondiale dell'alimentazione. Tra gli 'sponsor' illustri: Maria Grazia Cucinotta, Andrew Howe e Nino Benvenuti. Si parte alle 10 di mattina dalla Stadio delle Terme di Caracalla. Prevista anche una raccolta fondi: i proventi delle iscrizioni alla corsa saranno donati all'iniziativa TeleFood della Fao "Alberi da frutta per Haiti". Madrina d'eccezione, Valentina Vezzali, che attraverso una videolettera diffusa sul web, ha invitato i cittadini italiani ad aderire alle iniziative. Italiani nel mondo. E per l'Italia arriva un nuovo riconoscimento. La Fao ha nominato l'attore Raoul Bova, Ambasciatore di buona volontà nella lotta contro la fame nel mondo. Altri 'ambasciatorì sono: la cantante canadese Celine Dion, la cantante filippina Lea Salonga e l'attrice statunitense Susan Sarandon. E a Gerusalemme l'ufficio della Cooperazione italiana e il Consolato Generale d'Italia, con l'Autorità Palestinese e il WFP ( World Food Programme), ha organizzato un vertice per promuovere i prodotti tipici palestinesi realizzati nell'ambito dei progetti di sviluppo e di emergenza finanziati dal Ministero degli Affari Esteri.

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