domenica 24 ottobre 2010

Ingressi illegali in Italia Frontex: drastico calo

NESSUNA EMERGENZA IMMIGRAZIONE Tra gennaio e agosto in Italia si è verificato un «drastico calo» degli ingressi di immigrati illegali. Secondo l’agenzia europea delle frontiere Frontex siamo nell’ordine di un meno 72% sullo stesso periodo del 2009. Lo ha riferito ieri a Varsavia il vicedirettore Gell Arias Fernandez. In valori assoluti, nei primi otto mesi del 2009 gli ingressi illegali erano stati 7.863, mentre nello stesso periodo del 2010 sono stati 2.233 e sono avvenuti attraverso le frontiere marittime. Due regioni vanno in controtendenza, la Puglia e la Calabria, dove si sono verificati 1.307 ingressi nel 2010, contro i 242 del 2009 con un aumento del 440%, oltre il quadruplo. «Sono immigrati - ha detto Fernandez - che provengono anzitutto da Turchia e Albania e molti di loro sono stati intercettati la scorsa estate nascosti a bordo di yacht di lusso». Anche per la nazionalità degli arrivi nella Penisola è in atto una sorta di rivoluzione. Oggi è guidata in gran lunga dagli afghani, seguiti da siriani e iraniani, mentre negli anni scorsi le nazionalità prevalenti erano somale e nigeriane. In Italia secondo l’Agenzia europea non esisterebbe più alcuna emergenza immigrazione per quanto riguarda gli arrivi di irregolari ormai scesi al 4% dell’intera pressione migratoria sui confini esterni dell’Ue. Dodici mesi fa la pressione era il triplo, il 12%. In forte calo anche i soggiorni illegali nel Belpaese, diminuiti, stando al vicedirettore di Frontex, di un quinto nei primi otto mesi del 2010 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. In valori assoluti si è passati in Italia da 28.500 soggiorni illegali nel 2009 a 23 mila nel 2010. In tutta l’Unione Europea il calo è stato del 22% (da 107 mila nel 2009 a 89 mila nel 2010). La percentuale di quanti soggiornano illegalmente in Italia rispetto al totale europeo è del 10%. I dati Frontex ufficializzano il cambiamento delle rotte di provenienza dell’immigrazione illegale. Tramontate le vie mediterranee dal Maghreb verso Spagna e Sicilia e chiusa quella che dall’Africa occidentale puntava verso le Canarie, quest’anno il 91% del totale degli ingressi clandestini è avvenuto attraverso la Turchia passando dalle frontiere greche e greco-albanesi. Pochi giorni fa l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati ha chiesto al governo greco misure urgenti per far fronte alla grave situazione nella regione dell’Evros, ai confini con la Turchia, definita ’’un’emergenza umanitaria nel cuore dell’Europa’’, invitando l’Ue a sostenere l’intervento. Scricchiolano anche i confini di nordest. Come quello tra Ungheria e Serbia e quello tra Polonia da una parte ed Ucraina e Bielorussa dall’altra, anche se qui i respingimenti avvengono quasi sempre alle frontiere. Gli arresti di scafisti o persone coinvolte nel traffico e nel passaggio di immigrati clandestini, sono passati dai 4.600 del 2009 ai 4.700 di quest’anno. Anche i richiedenti asilo calati nel corso dell’ultimo anno del 17% in tutta la Ue. Di immigrazione e controllo delle frontiere ha parlato anche il presidente del Consiglio in un’intervista rilasciata al quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung. «I diritti degli immigrati – ha dichiarato Silvio Belrlsconi – non sono assoluti, devono comportare anche dei doveri. Non basta tutelare la libera circolazione. Ciascuno deve rispettare le regole del luogo nel quale si trasferisce e deve procacciarsi onestamente i mezzi per vivere». Berlusconi ha spiegato che «l’Italia conduce una politica mirata a contrastare l’immigrazione clandestina». E ha aggiunto: «Ho allacciato contatti con tutti gli Stati mediterranei del Nord Africa e abbiamo stipulato accordi per un controllo maggiore delle frontiere». Paolo Lambruschi

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