martedì 14 febbraio 2012

Su chi cadrà il sangue degli Innocenti ?


Nei giorni scorsi stato ucciso dai trafficanti nel Sinai un giovane 29 anni, eritreo nativo del villaggio di Adikelom, i predoni pretendevano 25 mila dollari per liberarlo, dato che lui non poteva pagare, inizialmente gli hanno sparato alle gambe, lasciandolo sanguinate per giorni, ma lui queste 25 mila non aveva, i compagni testimoniano che ha subito ogni tipo di tortura, in fine hanno deciso di ucciderlo con un colpo alla tempia.  Loro sono ancora nelle terribili condizione centinaia di profughi eritrei, etiopi e alcuni sudanesi del Darfur che fuggono dalle rappresaglie del regime di Khartoum.
Il mondo sembra insensibile difronte a tutto questo, la comunità internazionale sembra dimenticarsi le sue responsabilità di proteggere i diritti e la dignità umana. Intervenire nel caso che gli stati nel cui territorio si commettono atrocità considerati crimini contro l'Umanità, e non fanno nulla per proteggere le vittime, riportare legalità in quel territorio è compito della comunità internazionale intervenire e far rispettare il diritto naturale universalmente riconosciuto ad ogni essere umano, il diritto alla vita e ad una vita libera. Oggi assistiamo nel Sinai questi diritti sono negati a centinaia di esseri umani, sono resi schiavi per finalità di commercio di organi. Soldi che finiscono a finanziare altri atti criminali.
Da più di un anno facciamo appelli al governo egiziano che inizialmente negava l'esistenza di questi gruppi di criminali, oggi non lo nega più, ma non fa neanche il minimo per il contrasto al traffico di esseri umani e di organi. Di fronte alla totale irresponsabilità di un governo nel cui territorio da anni si commettono le atrocità più abominevoli, il resto della comunità internazionale non può e non deve tacere di denunciare l'inadempienze e la violazioni dei accordi internazionali contro il traffico di esseri umani e convenzioni che tutelano i diritti umani e diritti dei rifugiati. La comunità internazionale non può e non deve nascondersi dietro al rispetto della sovranità nazionale quando il governo di quella nazione non intende fermare i crimini contro l'Umanità che si perpetrano nel suo territorio.
Chiediamo un intervento deciso di tutta la comunità internazionale per fermare questa tragedia che dura da anni, ricordiamoci che sono più di 3 mila persone che hanno perso la vita, più di 50 mila vittime dei traffici, più di 10 mila che ha subito violenze e tortura nel Sinai.
 
don Mussie Zerai 

Nessun commento: